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Dame Zaha Hadid (Baghdad, 31 ottobre 1950 – Miami, 31 marzo 2016) è stata un'architetta e designer irachena naturalizzata britannica.
Ha ricevuto il Premio Pritzker nel 2004 (prima donna a ottenerlo) e il Premio Stirling nel 2010 e nel 2011. È stata una delle capofila e massime esponenti della corrente decostruttivista. Nel 2010 il TIME la include nell'elenco delle 100 personalità più influenti al mondo[2]. Nel 2013, lo studio Zaha Hadid Architects con 246 architetti dipendenti, si colloca al 45º posto nell'elenco dei più importanti studi di architettura del mondo secondo BD Insurance Bureau.
Nata a Baghdad, in Iraq, da una famiglia benestante (il padre era un ricco industriale e un importante politico), è cresciuta in uno dei primi edifici bauhaus di ispirazione a Baghdad durante un'epoca in cui "modernismo" significava glamour e pensiero progressista" in Medio Oriente.
Ha conseguito una laurea in matematica alla American University di Beirut prima di trasferirsi a Londra, nel 1972, per studiare alla Architectural Association, dove ha incontrato Rem Koolhaas, Elia Zenghelis e Bernard Tschumi. Dopo aver conseguito il titolo ha lavorato con i suoi ex professori, Koolhaas e Zenghelis, presso l'Office for Metropolitan Architecture (OMA), a Rotterdam, nei Paesi Bassi, diventando socia nel 1977. Attraverso la sua associazione con Koolhaas, ha incontrato Peter Rice, l'ingegnere che le ha dato sostegno e l'ha incoraggiata nella fase iniziale, in un momento in cui il suo lavoro sembrava difficile. Nel 1994 ha insegnato alla Graduate School of Design dell'Università di Harvard, occupando la cattedra che fu di Kenzo Tange. Nel 1980 fonda il suo studio, con sede a Londra. Dagli anni ottanta insegna alla Architectural Association.
È scomparsa nel 2016 all'età di 65 anni, a seguito di un attacco cardiaco mentre era in ospedale a Miami, dove era stata ricoverata per una bronchite.